La tutela e la crescita dei salari è obiettivo da perseguire nel rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali, con adeguati aumenti che vadano oltre l’inflazione, così come nella contrattazione di secondo livello agendo su tutti gli aspetti che riguardano i contenuti della prestazione lavorativa. La richiesta forte al Governo è di assumere misure sul piano delle politiche fiscali, che aumentino il netto in busta paga e delle pensioni, e per realizzare una vera riforma fiscale come richiesto nella Piattaforma di CGIL CISL UIL. Inoltre, è maturo il tempo di rivendicare al Governo un provvedimento legislativo che assegni valore “erga omnes” ai contratti nazionali firmati alle organizzazioni sindacali più rappresentative e in cui si misuri la rappresentanza di tutte le parti sociali e si garantisca il voto delle lavoratrici e dei lavoratori. Il salario minimo su cui è aperto il confronto con il Governo, sulla base del trattamento economico complessivo definito nei Contratti Nazionali, è uno strumento utile e positivo per superare il lavoro povero e le basse retribuzioni. STOP ALLA PRECARIETÀ E RIDUZIONE DEGLI ORARI DI LAVORO Vogliamo porre fine alla precarietà che penalizza in particolare giovani, donne, Mezzogiorno e che troppo spesso connota la condizione dei migranti, con azioni necessarie: Aprire vertenze nei luoghi di lavoro pubblici e privati in cui rivendicare percorsi di stabilizzazione per le lavoratrici ed i lavoratori con rapporti di lavoro precari; rivendicare nei confronti del Governo una nuova legislazione che superi il Jobs Act, per un nuovo Statuto dei Diritti per tutto il mondo del lavoro, chiedere di condizionare i finanziamenti e le agevolazioni pubbliche erogate alle imprese collegandoli alla stabilità dell’occupazione. Rivendicare nei contratti nazionali la riduzione e la redistribuzione degli orari di lavoro finalizzate all’occupazione e ai tempi di vita e di lavoro, sviluppando contemporaneamente una coerente e conseguente contrattazione aziendale. Promuovere un provvedimento legislativo sulla riduzione e redistribuzione dei tempi di lavoro, per una nuova occupazione stabile, per il diritto alla formazione permanente, sostenendo così con l’azione legislativa quella contrattuale. IL FILO DELLA LEGALITÀ E LA SICUREZZA SUL LAVORO In questi anni illegalità diffusa, appalti, subappalti, esternalizzazioni, aumenti dei ritmi e carichi di lavoro hanno portato ad un peggioramento delle condizioni di lavoro e ad una conseguente crescita delle morti e degli infortuni. La lotta per la legalità e la sicurezza sul lavoro significa: unificare e collegare, con una grande iniziativa nazionale, tutte le attività territoriali e di Categoria contro le mafie, il caporalato, il lavoro nero e grigio e le infiltrazioni mafiose nell’economia sana dei territori lottare per estendere a tutto il sistema degli appalti e dei subappalti privati il rispetto e la applicazione dei Contratti nazionali e delle clausole sociali. Puntare su prevenzione, formazione, salute e sicurezza quali temi dirimenti e prioritari dell’azione sindacale. NUOVO STATO SOCIALE Bisogna chiudere la stagione dei tagli lineari e investire in un rinnovato sistema pubblico di protezione sociale. È il momento di costruire una vertenza di tutto il sindacato confederale, che rivendichi nuovi investimenti ed assunzioni non precarie, finalizzata a realizzare, quali punti irrinunciabili di un nuovo stato sociale universale: centralità del servizio sanitario pubblico e universalistico; diritto universale alla formazione e alla conoscenza; 9
RkJQdWJsaXNoZXIy NTczNjg=