[…] Come lunghi echi che si confondono in lontananza,
in una cupa e profonda unità,
vasta come l’oscurità e come la luce,
profumi, colori e suoni si rispondono.
1
Baudelaire
L
a conoscenza del senso reale delle cose, al di là dell’appa-
rire, consente a taluni privilegiati - e in particolare a Timoteo
Sceverti - di penetrare e di muoversi con sicurezza “nell’ al di
là” spirituale che avvolge l’universo sensibile.
È il compito dell’immaginazione (c’insegna Baudelaire) di at-
tribuire alle immagini e ai simboli “un posto ed un valore re-
lativi”: relativi allo spirito umano, relativi all’opera ch’esso ha
deciso di compiere. Con materiali disordinati offertigli dalle
percezioni o dalla memoria, l’artista crea un ordine che, in base
a una situazione determinata, sarà l’espressione infallibile della
sua anima.
Perché l’anima, per la sua origine e il suo destino, trova la sua
vera patria “nell’altrove” spirituale, dove s’immerge la natura.
LA CONTEA DEI CILIEGI
di Marino Capretti
1. Traduzione da “Les Fleurs du Mal”, Éditions Garnier Frère, 1961, a cura di Silvia Pala.